da l'Unione Sarda di sabato 19 novembre 2011
Per la Pro Loco era stato un impegno irrinunciabile, censire il grande patrimonio archeologico di Gesico. L'avevano promesso, l'hanno mantenuto. Non pensavano, però, di incappare in qualcosa di straordinario.(...) "Il territorio delle scoperte è quello del cosiddetto sistema Monte Corona, oggi San Mauro, attorno al quale si sviluppa il sito di interesse comunitario. Un luogo circondato da migliaia di coppelle, canaletti e vaschette di varie dimensioni, incise sulle rocce presenti nell'area", spiega il presidente della Pro Loco Carlo Carta. (....) "Una scultura su pietra raffigurante la testa cornuta di un bovide rivolta all'indietro. Una lavorazione di pregio, realizzata con uno strumento litico su un masso pesante circa 250 kg.
Probabilmente - spiega Carta - venne concepita per essere ammirata all'interno di un ambiente poco luminoso ma significativamente magico-religioso. Quest'opera d'arte, perchè tale è questa scultura, fino agli anni cinquanta si trovava, murata, all'interno della torre di un Nuraghe. Così almeno raccontano i nostri anziani ricordando il saccheggio di un gruppo di tombaroli. La torre crollò la pietra rimase lì, con la raffigurazione rivolta verso terra. Sappiamo che qualcuno, l'anno scorso, si è interessato al masso con la testa di toro, forse per portarselo a casa e sistemarlo in bella mostra in giardino. Siamo arrivati appena in tempo, fortunatamente per evitare l'ennesimo saccheggio di un territorio e di un patrimonio storico che troppe altre volte ha fatto gola ai tombaroli".
I rinvenimenti fatti dagli appassionati dell'associazione turistica sono stati naturalmente denunciati alla Soprintendenza e in particolare agli archeologi Donatella Cocco e Pino Dessì (...) A. Pi.
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