Parte quarta
Fig. 23 - Immagine da Google Earth elaborata
Ipotetico tracciato sotterraneo della presunta canaletta di troppopieno
di Sandro Angei
vedi: parte terza
8.
- Il problema della canaletta di troppopieno
All'inizio dello
studio abbiamo avuto modo di scrivere che il livello all'interno del
pozzo sacro non è stabile, e in ragione di ciò possiamo pensare che
il sistema di troppopieno ipotizzato, non sia più funzionante per
motivi naturali o dovuti all'intervento dell'uomo.
Trattando del pozzo di Santa
Cristina abbiamo appurato che lì esiste una canalizzazione di troppopieno capace di
stabilizzare il livello nel bacile in fondo alla scalinata, finalizzato alla esatta posizione della manifestazione luminosa del 21 di aprile.
Se come abbiamo
spiegato, la ierofania luminosa avveniva nel pozzo sacro di Funtana
coberta quando i raggi solari si riflettevano nell'acqua confinata
nel cerchio del pozzo, immancabilmente dovrebbe anche qui esistere un
sistema di evacuazione delle acque in esubero, capace di mantenere il
livello dell'acqua a filo del bordo del pozzo stesso. Per tanto
dobbiamo chiederci: come mai nel monumento di Ballao il livello
dell'acqua non è stabile?
Le risposte possibili
sono tre.
- 1°: non fu realizzata alcuna canalizzazione di troppopieno (e ciò inficia pesantemente la nostra ipotesi);
- 2°: fu realizzata una canalizzazione di troppopieno, ma una volta abbandonato il rito, la condotta fu volontariamente ostruita per qualche ignoto motivo.
- 3°: fu realizzata una canalizzazione di troppopieno, ma nel corso del tempo si è ostruita naturalmente (come avvenne nel pozzo di Santa Cristina);
Alla luce delle
caratteristiche messe in evidenza in questo studio, ben si capisce
che la 1a ipotesi è da scartare in toto, perché in tal
caso sarebbe necessario chiarire per quale altro motivo il 12° anello è
più alto degli altri, e si dovrebbe dare per scontato che le
caratteristiche di orientamento e di posizione altimetrica della
base d'appoggio del 12° anello, in funzione della posizione del
bordo della canna del pozzo artesiano siano dovute a mero caso. Ma
non solo, sarebbe dovuto a mero caso l'unità di misura usata in quel
monumento (vedi infra parte 5°). Tutti elementi, che nel pozzo di Funtana
coberta hanno un preciso riscontro nel pozzo di Santa Cristina.
La 2a
ipotesi potrebbe essere verosimile, ma non abbiamo elementi che
possano avvallarla.
Per quanto riguarda la
3a ipotesi abbiamo constatato il giorno 1 di luglio 2019
alcuni segnali che potrebbero avvalorare questa risposta. Abbiamo
visto che in quella data il livello dell'acqua arrivava a lambire il
3° gradino a salire e che i gradini erano completamente coperti da uno
strato di limo. Il limo è depositato, secco, anche a quote più
alte. Ciò induce a pensare che sia questa fanghiglia a ostruire il
sistema di troppo pieno (Fig. 24).
Fig. 24
Il silt depositato secco sui gradini
Il silt depositato secco sui gradini
In “Funtana Coberta, Tempio
Nuragico a Ballao nel Gerrei. Analisi archeometrica delle ceramiche
rinvenute negli strati Nuragici” 1
leggiamo al capitolo 2.4.2: “Il sito di Funtana
Coberta e stato ubicato in corrispondenza di una lineazione tettonica
che, verosimilmente, è all'origine di una sorgente, e che mette in
contatto le metarenarie, metasiltiti
e metavulcaniti basiche dell'Unità del Gerrei con le meta vulcaniti
acide dell'Unita di Meana Sardo (fig. 259). Nelle aree limitrofe
affiorano i metacalcari devoniani (D, fig. 259), gli scisti
neri, i"Porfiroidi"e, nel settore nord
occidentale, i sedimenti permotriassici e alcuni lembi residui delle
colate basaltiche plioquaternarie.” (mio
il sottolineato ndr).
Apprendiamo che in quella regione sono presenti le metasiltiti,
ossia delle rocce metamorfiche originate dal silt. Il silt
è definito nella letteratura geologica quale sedimento sciolto
avente granulometria compresa tra 1/16 e 1/256 di mm. La diagenesi
del silt porta alla formazione delle siltiti.
Si potrebbe spiegare in questi termini il mancato funzionamento del
troppopieno nel pozzo di Funtana coberta. Il silt si comporta
come la bentonite (ne scrivemmo nello studio sul pozzo sacro di Santa
Cristina), che a contatto dell'acqua si gonfia, rendendo a tenuta
stagna gli interstizi tra materiali impermeabili e di conseguenza
trattiene, in un bacile in cui il materiale è stato usato o si è
depositato per cause naturali, le acque che in esso si versano.
Nell'articolo “stratigrafia del vano α
di Funtana Coberta (Ballao – CA), di Maria Rosaria Manunza2
leggiamo a pag. 3 "All'interno del vano
α, il pozzo
sembra abbandonato sino al periodo tardo punico – inizio dell'età
repubblicana, momento nel quale l'ambiente viene utilizzato come
magazzino di anfore, che saranno in un secondo momento distrutte da
un evento catastrofico, verosimilmente un nubifragio o un'alluvione." La notizia, benché debba prendersi con molta cautela dal punto di
vista probatorio, potrebbe fa pensare che in un certo momento del suo
utilizzo il pozzo fu investito da una notevole quantità di fango di
origine siltica (per quanto appreso nello studio di nota 1). Silt
che avrebbe potuto sigillare in maniera definitiva il sistema di
troppopieno del pozzo sacro, tanto
da poter ipotizzare che la fonte sacra cessò di espletare la sua
funzione rituale, e per tanto fu abbandonata fino ad età tardo
punica- inizio età repubblicana,
durante la quale un ultimo nubifragio
o alluvione
la percosse. Per tanto dalle analisi archeologiche risulta che il
pozzo fu abbandonato per almeno 1000 anni; "era antico per gli
antichi", a dirla come Sergio Frau.
Le domande rimarranno,
almeno per ora, senza risposta certa, visto che nei vari articoli e
studi dedicati al monumento non si fà alcun cenno al ritrovamento di
una canalizzazione di tal fatta3,
e d'altronde gli ultimi scavi archeologici vicino al pozzo arrivano
alla unità stratigrafica 150
che è ben al di sopra del piano del bordo della canna del pozzo
artesiano.
Però, viste le
peculiarità emerse dai particolari architettonici legati ad eventi
astronomici, topografici e calendariali del pozzo, che riconducono
con insistenza alle caratteristiche del pozzo di Santa Cristina,
sarebbe strano che non esista un sistema di limitazione del livello
dell'acqua tale da evitare il periodico allagamento del vano.
Il 19 ottobre 2019 ci
siamo recati nuovamente a Funtana coberta per
verificare alcune peculiarità del pozzo sacro constatando una
riduzione del livello dell'acqua pari a 20 cm circa rispetto alla
visita precedente. In quell'occasione abbiamo percorso la stradina
campestre che fiancheggia il muro di recinzione del sito, notando una
notevole floridezza dell'erba in corrispondenza del compluvio
naturale a valle del pozzo sacro. Solo in quella regione l'erba era
alta e di un verde intenso, mentre il resto del territorio, sia
interno che esterno al sito archeologico era desolatamente ancora
arido. La strana floridità era causata con tutta evidenza da un
costante apporto d'acqua in quell'area, tanto che mi viene il
sospetto che il canale di troppopieno ipotizzato passi proprio in
quel punto e che rilasci l'acqua in una sorta di impianto di
irrigazione “goccia a goccia”.
Dati alla mano possiamo calcolare la riduzione del livello dell'acqua di 20 cm, corrispondente a circa 1,80 m3 di volume rilasciati in 110 giorni (intervallo tra le due visite); ossia una riduzione del volume idrico pari a 16 litri al giorno.
Dati alla mano possiamo calcolare la riduzione del livello dell'acqua di 20 cm, corrispondente a circa 1,80 m3 di volume rilasciati in 110 giorni (intervallo tra le due visite); ossia una riduzione del volume idrico pari a 16 litri al giorno.
Se ammettiamo che la falda artesiana nel periodo piovoso alimenta
il pozzo con una portata di 0,5 litri al secondo
(vedi nota 9 della prima parte) e che questa nel periodo di
magra possa ridurre la portata a soli 0,001 litri al secondo (3,60
litri ora), otterremmo nelle 24 ore un rilascio costante di acqua di
circa 86 litri che sommati ai 16 litri sopra calcolati, arrivano ad
una costante irrigazione del suolo di oltre 100 litri d'acqua al
giorno, più che sufficiente a mantenere rigogliosa la vegetazione in
quel compluvio.
Le fotografie qui sotto pubblicate, che abbracciano un ampio orizzonte attorno al pozzo sacro, mettono in evidenza la differenza di floridità della vegetazione a valle del pozzo, lungo il compluvio delle acque (Fig. A, B e C frecce rosse) rispetto al resto del territorio.
A B
C D
E F
G H
I L
Tutte le fotografie sono state scattare il 19 ottobre 2019
Al di là di questo indizio, siamo piuttosto ottimisti sulla reale presenza del canale di troppopieno a Funtana Coberta perché la natura stessa del monumento, lo ribadiamo, impone la sua esistenza. Ma a prescindere dagli indizi proposti e il parallelo col pozzo sacro di Santa Cristina, possiamo addurre altre prove, quali il pozzo sacro di "La purissima" di Alghero dove, sono parole dei due archeologi che hanno studiato il pozzo: "Nel lato destro del terzo scalino si evidenzia una fessura la cui funzione è quella di canaletta di sfogo per il cosiddetto 'troppo pieno', soluzione necessaria a mantenere a livello prestabilito l'acqua raccolta, facnedo fuoriuscire quella in esubero"4
A B
C D
E F
G H
I L
Tutte le fotografie sono state scattare il 19 ottobre 2019
Al di là di questo indizio, siamo piuttosto ottimisti sulla reale presenza del canale di troppopieno a Funtana Coberta perché la natura stessa del monumento, lo ribadiamo, impone la sua esistenza. Ma a prescindere dagli indizi proposti e il parallelo col pozzo sacro di Santa Cristina, possiamo addurre altre prove, quali il pozzo sacro di "La purissima" di Alghero dove, sono parole dei due archeologi che hanno studiato il pozzo: "Nel lato destro del terzo scalino si evidenzia una fessura la cui funzione è quella di canaletta di sfogo per il cosiddetto 'troppo pieno', soluzione necessaria a mantenere a livello prestabilito l'acqua raccolta, facnedo fuoriuscire quella in esubero"4
Per quale motivo a La purissima doveva esserci tale soluzione? La domanda del tutto rettorica allontana qualsiasi dubbio sulla metodica presenza della canaletta di troppopieno nei pozzi sacri.
Non sembri senza fondamento questa asserzione; essa è dettata da cognizione di causa. Prendiamo ad esempio un altro pozzo sacro, quello del predio Canopoli; anche lì vi è un impianto di troppopieno in funzione di un preciso utilizzo di quel pozzo sacro, alla stregua del pozzo di Is Pirois; ma questa è un'altra storia che avremmo modo di spiegare in un articolo ancora in itinere.
In ragione di questi esempi, e solo di questi, perché l'impianto di troppopieno dovrebbe mancare proprio a Funtana coberta?!
segue
Note e riferimenti bibliografici:
Non sembri senza fondamento questa asserzione; essa è dettata da cognizione di causa. Prendiamo ad esempio un altro pozzo sacro, quello del predio Canopoli; anche lì vi è un impianto di troppopieno in funzione di un preciso utilizzo di quel pozzo sacro, alla stregua del pozzo di Is Pirois; ma questa è un'altra storia che avremmo modo di spiegare in un articolo ancora in itinere.
In ragione di questi esempi, e solo di questi, perché l'impianto di troppopieno dovrebbe mancare proprio a Funtana coberta?!
segue
Note e riferimenti bibliografici:
1 Da:
https://www.academia.edu/4909783/Funtana_Coberta_Tempio_Nuragico_a_Ballao_nel_Gerrei._Analisi_archeometrica_delle_ceramiche_rinvenute_negli_strati_Nuragici
2 Da:
FastiOnlineDocuments&Research
3 D'altronde
per mettere in luce la presunta canalizzazione sarebbe necessario
uno scavo profondo almeno 3,00 m a valle dell'ingresso. In occasione
della visita effettuata il 29 agosto 2017 ho avuto modo di
individuare in direzione ovest ad una distanza di circa 40 m dal
pozzo, lì dove vi è il compluvio delle acque meteoriche, una
sorta di canalizzazione a cielo aperto, scavata in modo
approssimativo ma ben profonda nella roccia. La canaletta è
nascosta da una grossa formazione di macchia mediterranea che la
nasconde alla vista.
4 Da: Pietro Alfonso e Alessandra La Fragola - Il santuario Nuragico-Romano della Purissima di Alghero (SS) - Quaderni 25/2014
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