giovedì 31 gennaio 2019

Una vignetta di Franco Tabacco per sorridere un po'. E per non piangere. Cambara manna manna crabarissa de Tzricotu.


5 commenti:

  1. Tabacco ha finito i colori?
    Non ho capito chi è il prof che inquisisce i sigilli. Tu no,Gigi, non sei pelato.
    Almeno li ha messi nel verso giusto.
    Certo però che di granchi ne ha preso un bel po'!
    Ne farà un'indigestione.

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  2. Ma se lo pesca la guardia, non gli farà la contravvenzione per aver pescato tanti granchi?
    A meno che non abbia la licenza.
    Licenza di uccidere: 007; licenza di granchiare: 000.

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  3. Sempre forte l'architetto Tabacco! E mai inopportuno. Cosa aspetta il 'potere' sui cosiddetti Beni Culturali' a rassicurare tutti, a fare la perizia granchiale? Costa nulla. Un'oretta. Si calcolano le dosi e il mix dei metalli, si tien conto della loro provenienza, si ricava la loro antichità e il gioco è fatto. Non bisogna solo dirlo (qualche volta)che ci vuole la perizia di quei sigilli di bronzo. Bisogna farla! Coraggio cari bizantinofili di bizantini del tutto assenti in Tzricotu. Coraggio, un'oretta circa e 'aici d'accabaus de pistai acqua po de badas'! Funti bint'annus de pistadura ...bizantina!

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  4. Sarà necessaria pure questa volta una interpellanza parlamentare?! Una raccolta di firme?! Un boato di voci alla base che scrolli il vertice piramidale?!

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  5. Meglio di no.
    L'altra volta, il padrone di casa disse di non saper nulla della navicella di Teti, che ne possedeva solamente una fotocopia sbiadita. Il vice ministro Giro preso in ... giro!
    In realtà l'avevano già consegnata per avere una datazione con la termoluminescenza.
    Se si insiste col sigillo di Tzrigotu, con l'usuale trasparenza già sperimentata, finisce che ci ritroviamo con un modano medioevale di bardatura di cavalli ostrogoti o vandali che notoriamente svernavano nel Sinis.
    A proposito, chi l'avrebbe mai detto che dei siti archeologici sul territorio italiano, la Sardegna ne detiene solamente il venti per cento?

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