martedì 7 luglio 2015

Chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis...un raggio di luce

di Stefano Sanna
   Veramente suggestivo il fenomeno luminoso, che si può ammirare  qualche giorno prima  degli equinozi  presso la chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis (Cabras ), del VI sec.; una delle chiese più antiche della Sardegna. Il sole durante il tramonto, con un raggio di luce, entra dalla finestra ottagonale posizionata sopra l' entrata principale della chiesa e va a illuminare il Cristo sulla croce, posizionato al centro della parete che forma l' abside.                                



11 Settembre 2014 ore 19:04:20



11 Settembre ore 19:07:31

11 Settembre 2014 ore 19:15:47
11 Settembre 2014 ore 19:16:33
11 Settembre 2014 ore 19:17:20

11 Settembre 2014 ore 19:17:31 , il raggio di luce che entra dalla 
finestra ottagonale al tramonto ,illumina il Cristo sulla croce

 
15 Settembre 2014 ore 19:17:10 -
il raggio di luce si è spostato sulla parte sinistra del crocifisso
23 Settembre 2014 ore 18:53
23 Settembre 2014 ore 18:53

10 commenti:

  1. Che bel regalo ci hai fatto Aba con queste foto meravigliose,ed il Cristo illuminato è unico.Bravi però questi sardi! Sarebbe ancora più bello se tutti si rendessero conto delle ricchezze che abbiamo e,sopratutto,se chi è in alto loco li pubblicizzasse,ma non pretendiamo troppo per carità.

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  2. Mi scusi signor Sanna,è lei che devo ringraziare,ad ogni modo Aba va ringraziata sempre.

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  3. Questa è la dimostrazione che la chiesa paleocristiana è stata orientata.

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  4. @ Grazia Pintore , Mille Grazie!, @ Ergian45 concordo pienamente

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  5. Stefano mi ha mandato il suo reportage molto tempo fa, nel frattempo ho studiato il problema legato all’orientamento astronomico dell’edificio per verificare dove il raggio di luce venga proiettato al tramonto dell’equinozio d’autunno; purtroppo non possiamo saperlo, perché il fabbricato antistante la chiesa impedisce ai raggi solari, in quel determinato momento, di penetrare dalla finestrella ottagonale; per tanto l’unica possibilità è quella di calcolare la posizione in modo analitico ma per fare ciò sono necessarie misurazioni precise e verifiche che richiederanno un po’ di tempo, per tanto ho deciso di pubblicare l’articolo. In un prossimo futuro sapremo quale fosse l’intento del costruttore della chiesa.

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  6. Peccato! Sarebbe stato un'interessante compito per le vacanze per gli studenti di topografia. Se il 23 settembre prossimo alle ore 19,,22 (ora legale) si potesse misurare l'angolo formato tra il piano di incidenza del raggio solare sulla superficie laterale dell'abside, posizionando il teodolite sull'asse verticale passante per il centro della finestrella ottagonale, e il piano mediano assiale della chiesa sempre passante per l'asse della finestrella, si potrebbe risalire all'anno di costruzione della facciata con una certa esattezza. Basterebbe, per il noto anticipo ogni anno della precessione degli equinozi, dividere l'angolo misurato sperimentalmente con l'angolo annuale di precessione lunisolare depurato della componente planetaria. Sottraendo il numero ottenuto dalla divisione, dall'anno 2015, si avrebbe l'anno di costruzione o ricostruzione della chiesa (o meglio l'anno in cui fu costruita la finestrella in facciata). Se fosse verificata un'ipotesi, tutto sommato altamente probabile, che non sto a citare.

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  7. Complimenti Stefano, bellissime foto! La chiesa poi...è stupenda!

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  8. Grazie Angelo, sempre gentilissimo, si hai proprio ragione la chiesa è stupenda ,però piange il cuore quando nei periodi piovosi dal tetto filtra acqua , mentre nelle mura interne dell' edificio sono presenti in grandi quantità , muschio e muffa.

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  9. Dopo aver visto foto meravigliose di questa chiesa,sapere che piove dal tetto e che ci sono grandi quantità di muschio e muffa,cascano le braccia e sale una grande rabbia.Ma i beni culturali dormono sonni profondi?

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  10. Se piove dal tetto significa che il cocciopesto viene attraversato dall'acqua. Occorre intervenire con una verniciatura a base di silossani. Ma credo che il problema maggiore sia la condensa che si forma in un ambiente spesso chiuso e pochissimo ventilato naturalmente. Occorre aprire e lasciare aperte (se chiuse come sembrano) la finestrella ottagonale in facciata e le due finestre posteriori sopra l'arco che introduce all'abside. Poi ci pensa il maestrale. La ventilazione naturale asciuga diminuendo drasticamente l'umidità relativa nell'ambiente.

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