giovedì 22 dicembre 2016

...SCRITTE DECORATIVE...

12 commenti:

  1. Questi auguri,che ricambio,con tanta stima,sono non solo belli ma anche pieni di calore e gioia.

    RispondiElimina
  2. Grazie Gigi,buone feste anche a lei e famiglia.

    RispondiElimina
  3. Grazias a tui e a tottus is studiosus de is cosa nostras chi cun impegnu e dedizioni possanta tenni soddisfazioni mera a discapitu de is denigradorisi Mitopoiesi!!!Saludi a tottus is lettorisi de custa rubrica!!

    RispondiElimina
  4. Il fine di questo post è naturalmente quello di fare gli auguri con un codice affettivo 'nostro' antico (elaborato e variato ma non alterato). Ma c'è anche quello di far vedere due modi (tipici del nuragico, ma non solo) di scrivere per 'segni'. Uno epigrafico e l'altro no. Ma entrambi possiedono parole e lingua. Con una differenza di non poco conto: che per tradurre il primo occorre la competenza linguistica dell'italiano con il secondo no, perché gli ideogrammi sono traducibili in qualsiasi lingua.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho iniziato a leggere il suo Sardôa Grammata......

      Elimina
    2. E' meglio che ti legga il manuale. E' più facile. I geroglifici dei Giganti. Introduzione allo studio della scrittura nuragica' PTM editrice Mogoro. Si trova ormai in tutte le librerie.

      Elimina
    3. Ha ragione,mi perdo nei nomi e di conseguenza devo ritornare al disegno,motivo per il quale ho deciso di fotocopiarmi le immagini, cosí le ho davanti.Sono uno che fantastica molto,ma penso che la nostra isola(San Pietro)ad oggi molto sottovalutata,potrebbe per quanto riguarda il divino riservare delle grosse sorprese.Mi fa piacere il mese scorso non lo ho trovato,grazie

      Elimina
  5. La redazione di Maymoni augura a tutti i lettori un sereno Natale, ai collaboratori... pure, agli amici... anche, a chi non ci sopporta... ugualmente!

    RispondiElimina
  6. Inutile far finta che le feste di fine anno non ci (mi) tocchino da vicino, pur nella nostra (mia) ostentata indifferenza.
    Ecco che mi ritraggo per un momento dentro me stesso e rifletto sulle cose mi servano veramente e mi facciano piacere. Provo a soppesarne alcune per poi fare una cernita: arrivo sino a tre e mi fermo, per non superare i tre desideri storici della favola.
    Questo è il momento che me li àuguri.
    Se voi, amici cari e lettori tutti del blog, avete già un'idea di cosa vi piacerebbe e vi converrebbe che vi accadesse, aggiungete ora il mio augurio al vostro. Di tutto cuore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Saludi e trigu mera a tottus.........grazie a tutti

      Elimina
  7. Cari amici, grazie e buon natale a tutti voi !

    RispondiElimina
  8. Cari amici (così voglio dire anch’io, perché come Angelo anch’io così sento), inutile far finta che le feste degli affetti non ci (mi) tocchino (perché anch’io sento come Francu, pure), per cui non trattengo nell’occasione un caro saluto per tutti, vicini e lontani, con il caldo invito (dalla Libia, strizzando l’occhio a Gigi) a proseguire l’impegno e (siccome dell’invito non c’è bisogno) soprattutto i sentiti ringraziamenti per questo.
    Abbiamo visto sull’Unione Sarda di Sabato (prontamente segnalata da Monte Prama Novas) che analisi scientifiche hanno trovato nella dieta dei Nuragici del XIV secolo a.C. vino bianco e rosso, nel quale maceravano carni e insetti; e hanno anche trovato che producevano birra! Mi ha fatto e mi fa molto piacere per l’amico Giambattista Marras Loria, che questa idea (della birra) la persegue caparbiamente da un pezzo (magari spingendosi oltre; ma ora chissà quante delle ipotesi che è andato formulando potrebbero tornare utili a capire anche questo aspetto, se mai lo si volesse). In fondo è un altro tassello che pone i Nuragici in linea con cultura e tecnologia delle civiltà coeve (almeno) nel Mediterraneo.
    Quanto all’acrofonia da birra o da insetti (termini che solo la comprensione del contesto poteva mettere in campo) e a una loro eventuale importanza nelle significazioni costruite dai sacerdoti scribi, mi sembrano altri elementi indicativi di come l’impegno interpretativo di Gigi sia mostruosamente difficile e, quindi, comunque ammirevole.
    Che il nuovo che si appresta sia quindi un anno ricco di contributi proficui (qui e altrove; speriamo soprattutto dall’accademia), sempre più efficaci a fare breccia nel muro dei vecchi dogmi, a riscrivere capitoli dei libri di storia e a fare entrare questa storia nelle scuole (il resto non potranno essere che effetti positivi da questo). Lungo tale cammino giurerei che il tempo, almeno lui, sarà galantuomo e renderà perciò giustizia a non pochi dei contributi già apparsi e che ancora appariranno su questo e sugli altri vostri/nostri blog.

    RispondiElimina