veduta della laguna di Cabras , dal Nuraghe "S' Argara" |
Ogni lago ha una sua leggenda, storia tramandata da padre in figlio, che ricorda le sue origini con fantastica precisione.
Da piccolo nei mesi estivi era consuetudine percorrere le stradine sterrate in bici insieme ad amici ai bordi della laguna , a volte ci fermavamo ad ascoltare i racconti dei pescatori anziani di Cabras che sostavano all'ombra degli alberi in cerca di un po di fresco fronte alla laguna , tra le tante storie sul passato della cittadina lagunare che raccontavano, una in particolare mi affascinava , una leggenda, che narra di una città sommersa nella laguna fatta di immensi palazzi e grandi strade. (pensate che ancora oggi i pescatori chiamano un punto preciso della laguna "Sa Strada" - la strada)
In quel periodo, senza nessun riscontro, si poteva pensare che la leggenda fosse solo il frutto della fantasia dei pescatori, ma quei racconti sono sempre rimasti nella mia memoria.
Oggi abbiamo la tecnologia che ci viene incontro, i satelliti scrutano dall'alto e nei minimi particolari il nostro pianeta, un programma nel nostro PC ci fa vedere, stando comodamente seduti in poltrona, quelle immagini viste dall'alto, quasi come fossimo su un deltaplano. Così ho scoperto, "sorvolando" un tratto della laguna di Cabras, quella che subito mi è parsa una struttura sommersa di forma rettangolare, 100 m di lunghezza e 70 m di larghezza: che spettacolo. Con molta probabilità alcuni fattori determinanti come l'acqua limpida e la bassa marea, hanno permesso al satellite di evidenziare quelle che sembrano delle strutture fatte dall'uomo.
A qualche centinaia di metri in direzione nord si nota un' altra struttura, questa volta perfettamente quadrata di 28 m di lato.
Poco distanti verso sud/est sono presenti altre anomalie, che andrebbero pure indagate.
Il Sindaco di Cabras e le autorità competenti sono state puntualmente informate, sperando che facciano le dovute verifiche. Ma io confido nella memoria degli anziani perché si sa: in ogni leggenda c'è sempre un fondo di verità.
il quadro d' insieme delle possibili strutture sommerse IL VIDEO |
Che sogno! Com'è vero che le storie raccontate dae sos zios,quando siamo piccoli ci restano nella mente come bagaglio culturale e non scompaiono più,anzi quando riaffiorano,come in questo momento,l'ermozione è sempre grande.Le foto sono veramente belle!Parlavo,pochi minuti fa,con il mio compagno, dei viaggi che fanno tanti italiani all'estero e,sinceramente,mi fanno pena.Vanno alle Maldive quando le Maldive ce le abbiamo in Sardegna.Ma com'è bella la nostra terra piena di bellezze naturali e piene di storie e di mistero.
RispondiEliminaPenso che Stefano abbia fatto una importante scoperta.
RispondiEliminaA prescindere dal periodo di costruzione di quei manufatti, sta il fatto che in passato quella zona dello stagno era all’asciutto.
Sono propenso a pensare che anticamente non ci fosse uno stagno di Cabras, o per lo meno non fosse esteso come oggi e che quelle costruzioni sorgessero vicino al rio Marefoghe.
Forse le strutture sommerse scoperte da Stefano non sono antichissime, ma dimostrano che il fondo di quello stagno era terra occupata dall’uomo e non sarei troppo lontano dal vero ad ipotizzare altre strutture, magari “circolari” dentro quello stagno.
Quale zona dello stagno??
EliminaSignor Angei ,mi potrettebbe dire se il termine foghe ha un significato? Glielo chiedo dopo aver letto rio marefoghe.,Tanti anni fa, vicino a Tresnuraghes, vidi una spiaggia ,da sogno,,raggiungibile solo da un camminamento in cima ad un prato,che si chiama foghe,per questo motivo le faccio la domanda.Grazie in anticipo.
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EliminaIl termine "foghe" significa foce. Quel rio, che anticamente era ben più imponente e ricco d'acqua di oggi, si chiama così a Riola e Baratili S. Pietro, a Zeddiani, San Vero Milis, Tramatza, Bauladu e Bonarcado si chiama Riu mannu, per cambiare nome in Rio Zipiri a Bonarcado e riprendere il nome Riu mannu a Santulussurgiu, ma in corsa verso la sorgente cambia all'improvviso nuovamente il nome in Riu Abolia e dividersi finalmente in Rio Cabonale, Bau Pirastru e Riu S'Enna Ruia.
EliminaCome si dice: centu concas, centu barrittas! (cento teste, cento berretti).
In campidanese foghe è foxi che vorrà pur significare foce, ma normalmente indica un ristagno d'acqua, generalmente melmosa, spesso maleodorante, non esclusivamente alla foce di un fiume o in prossimità del mare: una foxi può essere determinata anche dallo scolo di una mizza, quando trova a valle un affossamento. La qual cosa non è certamente in contraddizione con foce, perché si presuppone che, vista l'orografia di quel terreno, un certo ristagno è compatibile e probabile.
EliminaNon conosco bene il territorio, ma quel nome "riufoghe" mi dà l'idea di un fiume che s'infossi nel suo tratto finale a causa della scarsa pendenza verso lo sbocco, costituenda una lunga foxi.
Se ho capito bene, nei paesi vicini si chiama riu mannu e non riufoghe, perché non avevano alcuna ragione per parlare di foghe-foxi.
concordo pienamente Sandro , infatti anche io penso che la laguna non era estesa come la vediamo oggi , credo che sotto la laguna si cela qualcosa di straordinario
RispondiEliminaSignor Sandro,la ringrazio tanto.Quel po' di sardo,che mio nipote Carminu,da piccolo,mi aiutò a riparlare in limba mi ha permesso di riconquistare una parte della nostra bella ed estremamente significativa lingua,che ,una volta tradotta,secondo me,perde la forza del significato ed,a volte, diventa anche volgare.
RispondiEliminaChe bello signor Francu!,finalmente è riapparso.Forse mi sono spiegsta molto male,"foghe" è una spiaggia vicino a Tresnuraghes dove mi portò,quando ero una fanciulla,nel lontano 1966 una mia cugina che abitava a Cuglieri.Si accedeva dall'alto,come scrissi nel blog di Gianfranco,dall'alto e si scendeva,a bellu a bellu fino ad arrivare in questa spiaggia incantevole dove c'erano i ricci marini.La cosa più bella che mi è rimasta impressa nella mente per ben 49 anni,che arrivando alla spiaggia c'era una specie di sporgenza che faceva da tetto ad una quasi casa di una famiglia molto povera,la cui figlia aveva bisogno di mare ed i genitori,con delle tende si erano arrangiate a fare questa di costruzione..Infatti chiesi a mio fratello se,per caso,dopo tanti anni,era stata fatta una strada per arrivare in questo posto da sogno.Mi scusi per la lungaggine ma,per me,questo posto,è come un mito.
RispondiEliminaVicino alle strutture scoperte da Stefano, in un isolotto artificiale, residuo dei lavori di realizzazione del canale scolmatore dello stagno di Cabras, è ubicato un pozzo sacro nuragico, li vicino c’è anche il sito di cultura Bonuighinu risalente al neolitico medio di "Curruru is arrius".
RispondiEliminaCon ciò non voglio affermare che le strutture siano di uno e dell’altro periodo, voglio solo ribadire che quella zona almeno dal V millennio a.C. era frequentata stabilmente, lì dove c’era una piana che similmente alle sponde del Nilo veniva allagata e fertilizzata dallo straripamento del Riu Mannu/Marefoghe.
Si potrebbe ipotizzare che con l’innalzamento del livello del mare, questo abbia invaso la piana ed in seguito abbia creato una barriera che nei secoli ha creato lo stagno.
L’anno scorso, sono andato a fare una passeggiata alla foce del fiume Tirso, passeggiando lungo la spiaggia del golfo sono arrivato sul posto e senza rendermene conto sono andato oltre, fino alla scogliera frangiflutti annessa al porto di Oristano. In quel momento mi son reso conto che la foce era completamente insabbiata.
Potrebbe essere successo qualcosa di simile alla foce del Rio Marefoghe?
Signor Sandro,per piacere mi traduce "Curruru is arrius",la ringrazio e la invidio un po' perché ha la possibilità di vedere posti sconosciuti ai turisti.Menomale resta qualcosa anoi sardi.Sono egoista?
RispondiEliminasicuramente Sandro intendeva "Cuccuru Is Arrius"
RispondiEliminaCome al solito,ho sbagliato io,l'emozione mi frega sempre.
EliminaTogo! Stavo per chiederti di farmi capire meglio, Sandro, ma non vedo alternative: se l'isolotto è (integralmente) artificiale deve essere stato realizzato per caso buttando terra a scansare l'acqua proprio sopra i resti del pozzo sacro, successivamente scoperto con uno scavo. O no? E se è così (e come altro potrebbe essere?), non è togo? Ma avevano già il georadar subacqueo? E quelli che poi avrebbero fatto lo scavo proprio su questo isolotto da quale intuizione sarebbero stati guidati?
RispondiEliminaMa è davvero così?
Anche un pezzo di isolotto naturale mi sembra improbabile ... o sto perdendo colpi?
Innanzi tutto, per la Signor Grazia: ha ragione Stefano, è “Cuccuru is Arrius”, ogni tanto le dita sfuggono al controllo della mente e la tastiera puntualmente lo fa notare.
RispondiEliminaIl toponimo è conosciuto come “Cuccuru is Arrius” ma sulle carte catastali è indicato come “Cuccuru S’Arriu”.
Quando furono redatte le carte catastali, all’impianto del Catasto dei terreni, ultimate nel 1931, i topografi che allora operarono ricorrevano per la toponomastica all’aiuto di persone esperte del luogo. Per tanto sono propenso, benché nulla possa essere dato per scontato, che il vero toponimo sia “Cuccuru S’arriu”, che significa “collina del rio”, essendo quella parte del territorio attraversata da una serie di rivi che collegavano lo stagno al mare.
Francesco, sicuramente con quell’espressione “isolotto artificiale” ho dato modo di interpretare in modo diverso il mio scritto. Per “isolotto artificiale” non intendevo dire che dall’acqua sia emerso un isolotto costruito dall’uomo; volevo invece dire che i lavori di scavo del canale scolmatore hanno risparmiato quel lembo di terra, che così era e così è rimasto. Infatti subito dopo uso la parola “residuo”. Per tanto nessun pozzo sacro sott’acqua.
Purtroppo invece la maggior parte dei toponimi delle carte catastali (parlo di quelli del territorio di Cabras), sono stati trascritti in modo differente da quelli originali. Cuccuru is arrius in dialetto cabrarese si pronuncia "su cuccuru 'e is arrius", la spiaggia di Portu Suedda in dialetto stretto è "su pottu 'e s'uedda", nel nuraghe chiamato S'Argara il nome corretto è "s'ragara" e così per quasi tutti.
EliminaQuindi quella che nei millenni era divenuta una lingua di terra su uno stagno (?) è "residuata" in un isolotto a seguito dello sbancamento per un canale. Resta da spiegare perché mi sia sbilanciato a dire, in conclusione, che anche un isolotto naturale mi sembrava improbabile. Isolotto o penisola che fosse sullo stagno, in ogni caso sarebbe stato a suo tempo (al tempo del fiume non stagnante) un qualche rilievo su una pianura alluvionale, se ho capito bene. Evidentemente poi mi sbagliavo, ma pensavo che un pozzo così vicino a un fiume e più in alto di questo fosse appunto improbabile. Non mancheranno invece simili ubicazioni di altri pozzi, presumo a questo punto. E questo allora doveva stare in alto per non rimanere coinvolto nei fertilizzanti straripamenti stagionali cui la piana (come hai ipotizzato) poteva essere soggetta.
RispondiEliminaIl caso di un pozzo che fosse stato trovato in modo così assurdo aveva però certo dell'affascinante; ovviamente (e questo non mi sfuggiva) un tale caso non avrebbe comunque aspettato me oggi a sottolinearlo.
Grazie signor Sandro,lei è troppo comprensivo,sono solo molto imbranata e di un'emotivo esagerato,sopratutto quando si parla della mia terra che amo oltremisura ma dove non tornerò più,dopo la morte di mio fratello.
RispondiEliminaForse non ho letto tutte le risposte alla domanda della signora Grazia Pintore ma credo di aver capito di quale spiaggia lei stesse discorrendo. Si trova in effetti in territorio di Tresnuraghes, nei pressi di quella che oggi è chiamata Scogliera di Punta Foghe. E proprio a fianco, il Rio Mannu (che combinazione lo stesso nome dell'altro che si chiama così nel corso superiore fino a Zeddiani e a Baratili è diventato Rio di Mare Foghe) che invece ha un letto profondamente incassato, sfiora la ex Cartiera sabauda e si getta in mare dopo aver fatto una curva ad uncino per favorire il proprio deflusso. Scusate, meglio tardi che...
RispondiEliminaCiao Stefano se visualizzi questo messaggio mi contatti privatamente... ciao Claudio
RispondiEliminaCiao Claudio , la mia email è sannstefano@gmail.com
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