mercoledì 25 maggio 2016

Untore Blog. Tra veleni, calunnie, creazioni di 'siti' segreti, produzione di letteratura goliardica, interventi di mercenari. L'Università sapeva e non ha fatto nulla per fermarlo. Anzi. Ecco le prove (la seconda)

di Gigi Sanna, vd. I parte




Un po' di tempo fa...su facebook.

22:58


Caro  P. lei non si azzardi più a dire che io sono 'famigerato' . Mi sono spiegato? Famigerate sono le sue idee e le sue elucubrazioni sui giganti di pietra! Se l'archeologia è quella che è accade semplicemente perché  parlate a vanvera e giocate a chi la spara più grossa. Lei mi conosce? Capisce quello che dico? E' stato alla mia Conferenza? No. Ergo, abbia la capacità, almeno quella, di restare zitto. Vedo che…..: qualcosa la vita dovrebbe aver suggerito. Ripeto: non si azzardi più a sparlare senza sapere. Soprattutto facendo la riverenza ad un criminale come Ainis. Complimenti!


              P.


             Caro Sanna, forse famigerato è stato inteso in senso troppo negativo e nel caso mi scuso. Volevo solo dire che  in campo scientifico lei è noto come una persona poco attendibile. Solo in questo senso. Per quanto riguarda poi quello che ho detto su Monte Prama e su altri argomenti, quello che pensa e dice lei sinceramente non mi interessa. Cordiali saluti



·     12 febbraio




·     20:29
Gigi Sanna


Bene, ma non si azzardi a parlare di me con volgarità senza sapere. Risulterei poco attendibile? Per fortuna c'è quel 'poco'. Anche il poco talvolta serve. Qualche volta fa la storia della scienza.
Cordiali saluti anche da parte mia.






·     Qualche tempo dopo....



12:46
P.


Egr. Prof. Sanna, tempo fa mi scrisse diffidandomi di utilizzare nei suoi confronti termini ritenuti offensivi come 'famigerato'. Del che mi scusai, spiegandole cosa avevo voluto intendere, e non offendere. Oggi leggo, a sua firma, queste parole:
"M. G mi informa che ad …. tra una settimana si parlerà delle Statue di Monti Prama. Sai chi sono i relatori? Quasi tutti del Golpe Sassarese organizzato tra lo sterco e il fango della famigerata 'squadra segreta', con a capo Gabriele Ainis …. e (oggi lo sappiamo bene) quel gentiluomo di P. Con che faccia di bronzo si presenta al pubblico a parlare di 'ricerca scientifica' Dio solo lo sa. So che qualcuno andrà a sentirlo e lo ascolterà, ma guardandolo bene in faccia!".
Non mi sembra che il suo linguaggio e la contestualizzazione del mio nome in quello che scrive sia proprio quel che si dice un modello di gentilezza. Lei può avere le sue idee nei miei confronti (come io le ho su di lei) ma non mi sembra un modo corretto per esprimerle, almeno seguendo il suo metro per cui 'famigerato' era un'offesa.
La pregherei quindi di volersi astenere da future manifestazioni del genere.
La ringrazio con cordiali saluti, assicurandole, nel frattempo, che non ho mai avuto paura di guardare in faccia la gente, e spesso sono stati gli altri ad abbassare gli occhi


·    
14:54


Caro P., noi (e mica due o tre) abbiamo le prove tangibili (regolarmente registrate) della 'squadra' che per tanto tempo, con le I., i S., gli amici di L. e compagnia cantante (vuole che le mandi il tutto?), hanno fatto di tutto per diffamare e fare carte false (attraverso il W. mercenario) contro una scienziata di livello internazionale (cioè una sua collega!), che aveva ed ha un solo torto: quello di difendere 'da scienziata' le mie ricerche e quanto da tempo vado proponendo, in tutta umiltà, senza offendere nessuno (io ho mai trescato contro un P. o contro un solo archeologo in vita mia?) se non vengo offeso a mia volta. Se lei si fosse un po' informato sui miei studi in maniera diretta forse avrebbe capito di che tempra sono fatto e quanto detesti coloro che si nascondono nell'ombra per fini che non sono certo esaltanti. Quelli che sparano da balentes da dietro il muretto a secco. Sappia che un magistrato (un procuratore della Repubblica) mi ha detto che il reato che avete commesso è di una gravità inaudita e si potrebbe configurare come vera e propria associazione a delinquere finalizzata per la diffamazione e la calunnia permanente degli avversari.


·    
14:58
P.


Guardi che si sta sbagliando. Io non faccio parte di alcuna cricca o squadra. Nè, peraltro, mi sono mai occupato o ho mai parlato del suo lavoro perchè, come ho già detto, non sono un linguista nè glottologo (le mie reminiscenze si limitano ai corsi universitari di T. B. e R. L. seguiti …..). Quindi non capisco perchè mi coinvolge in diatribe e discorsi in cui non entro per niente. Si ricordi che la diffamazione e la calunnia non sono a senso unico.


·    
15:01


Non è un caso che il B. vi abbia mollato con grande suo dispiacere! Se lei è, come vorrebbe apparire (non meritevole del mio linguaggio), mi può spiegare che ci fa in una 'squadra' clandestina con pornologi come …... che hanno lanciato e lanciano sterco al sottoscritto e a tutti i miei amici da più di quattro anni? Vuole forse che le mandi il poema goliardico, violette e fiori, alla 'Ifigonia' miserevolmente postato con il nome di DEDALONUR? Quello che vi ha fatto tanto divertire? Che ci fa lei con personaggi come lo squallido M.  di cui diffiderebbe anche la madre? Che ci fa lei con personaggi anonimi, che con ogni probabilità, hanno mandato le due lettere diffamatorie all'Università per 'convincere' Atropa a rinunciare ad entrare in campo al mio fianco? Che ci fa lei con coloro che hanno insultato e calunniato Gianfranco Pintore persino dolorante e morente? Devo continuare, egregio professore?
Cerchi di spiegarmi i motivi di questa sua presenza nella compagnia per l'affetto e l'amicizia universale! Se me li spiegherà per benino io ritirerò tutto, proprio tutto dal momento che io non la conosco, non ho niente contro di lei, se non per questi fatti di meschinità senza confini. Non sapevo e non so proprio niente di lei se non quello, per il campo di mia pertinenza, che posso approvare o non approvare di ciò che scrive; secondo il sacrosanto diritto di ciascuno che opera nel campo degli studi. Se non lo dirà non faccia il supponente e l'arrogante e si prenda umilmente, come minimo, tutte le bastonate che si merita uno che si comporta in siffatto modo. E perché non? Abbassando per molto tempo gli occhi per la vergogna!


·    
15:09
P.


Egregio Professore, io sto dove e con chi voglio, senza che questo voglia dire che condivido tutto quello che pensa, che dice o che fa (si figuri che ho anche amici ….) Ognuno, un un suo spazio privato può parare di ciò che vuole. Diverso è il parlare pubblicamente. Non credo di essere nè supponente nè arrogante, come invece mi sembra lei. Quando le ho mandato il mio primo messaggio le confesso che mi attendevo risposte di ben altro tono, e non aggressioni ingiustificate. Concludo dicendo che non parlo del suo lavoro scientifico, perchè non ho le basi per giudicarlo……
A non risentirci


·    
15:18


Po fortuna!






10 commenti:

  1. Caro Gigi Sanna,
    con la franchezza che contraddistingue le persone che mai operano per fini personali, nel rispetto totale delle iniziative altrui, ho da dirti soltanto poche parole su questa nuova tornata di contributi che credevo superati da tempi e saggezza. Aggiungo a mo’ di premessa (e di giustifica), che mi permetto questo intervento perché il sottoscritto ebbe anche ad inserire tre pagine nel suo libro “i fenici non sono mai esistiti”, nelle quali dichiarava le cause più nobili che spingevano la tua ricerca: quando lo ritenni necessario, fui assolutamente il solo, a schierarmi dalla tua parte e lo feci conscio di lasciar sempiterna traccia del mio dire! (sempiterna almeno in relazione alla durata della carta di un libro custodito nelle biblioteche)
    Bene, questa mattina nel leggerti nel tuo nuovo inserto, ho avuto un forte impulso a proteggere il presente Salotto Maymoni di Sandro Angei!
    Mi capitò altre due volte nel recente passato: la prima fui perfino (con eleganza) sbeffeggiato essendo l’argomento circa lo stesso, la seconda penai non poco per farvi comprendere che dedicare del tempo al nulla significava affossare la vostra credibilità!
    Anche stamane mi accorgo che portare questo materiale privo della minima eleganza, incapace di creare soddisfazione intellettuale nel lettore, che dischiude questa porta per sfuggire la grettezza del mondo che lo circonda, rappresenta un grave danno che si consuma alle spese dell’incolpevole Maymoni!
    LO RITENGO PROFONDAMENTE INGIUSTO!
    Credo, caro Gigi, che ogni volta tu decida di porre in essere quelle esternazioni difensive e riparatrici rispetto a dei colpevoli passati eventi, non possa usare questo Luogo.
    Dovrai farlo in un luogo totalmente tuo, chiaramente, da te creato per dar libero ed anche GIUSTO SFOGO all’esprimersi di quanto tu creda necessario render pubblico! Questa non è soltanto “casa tua”! Il Salotto è casa di tutti coloro che amano soggiornarvi! E solitamente, meglio, esclusivamente si vien qui per salir le vette del nobile pensare!
    mikkelj

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  2. Con la stessa franchezza: Un giorno mi dicesti per una mia (oltre il resto giustificatissima) critica: 'e chi sei tu, un prete?'. Beh, ora te lo dico io. E ti dirò di più: un prete solo altarista!

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  3. Altarista?
    No, non l'avevo mai sentito.
    Ecco la differenza fra chi insegna all'Università e chi all'Università non è andato neppure per ascoltare.
    Altarista?
    Sì, proprio altarista: chi, prete in pensione, non è più in grado di svolgere il normale compito quotidiano, viene incaricato di custodire un altare, fosse pure quello della basilica di S. Pietro a Roma.
    Quanto mi piace il termine e l'incombenza!
    Purtroppo, io non ne sarò mai all'altezza.

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  4. Caro Ggi,
    anche se nessuno mai mi gratificherà rivolgendomi l'epiteto di altarista, potrebbe essere un altarista il tuo P. dialogante i fb?
    Se un membro del gruppo non partecipa alla rissa di gruppo, lo si potrebbe definire un prudente, al massimo un cronista.
    Se un membro non partecipa all'orgia di insulti, denigrazioni, insulsaggini criminali, è difficile dire che sia un prudente, né un croinista, visto che non riferisce nulla. Al massimo del rispetto possibile, lo si potrebbe considerare un guardone.
    Guarda e gode, sente e si diverte, legge e va in tripudio: ciascuno ha la sua indole che, se non ricordo male, rappresenta un tot di inclinazioni istintive, ereditate con il patrimonio genetico: Dante lo posizionerebbe nel Limbo.
    Diamogli tregua: è così sincero con i sentiti "Cordiali saluti"!
    Cordiali che vengono dal cuore, alla lettera, mica dall'indole.

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  5. Sbagli caro Gigi! Eccome se sbagli! Ma, tu sarai ben padrone di farlo! Come chiunque.
    Il tale da te nomato, è protagonista, unico, solo dopo la chiusura del rito!
    Il sottoscritto, invece, aveva inteso INDIRIZZARE PROPRIO LA "FUNZIONE" CHE DEVE SVOLGERSI NEL TEMPIO!
    mikkelj

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  6. No Franco, non è solo quello (forse ora non più) il significato. Nella letteratura (critica) moderna che riguarda la chiesa cattolico -cristiana 'altarista' viene definito quel prete che frequenta molto l'altare ma non entra (o entra molto di meno) nella problematica, anche quella più rognosa, che riguarda il contingente e la società che lo circonda. Ho conosciuto non pochi di questi preti di persona (e anche vescovi) pur essendo un tiepido praticante. Naturalmente la mia era (e vuol essere) solo una battuta. Ché so che Mikkelj non è solo un ...altarista. Ma Mikkelj una cosa forse non sa sulla gestione del Blog. Che prima di pubblicare devo avere il consenso 'giusto' degli amministratori. Esito tantissimo. E aggiungo: di tutti o quasi tutti. Altrimenti do a me stesso un 'picche'. E un'altra cosa vorrei che non solo Mikkelj capisse: che a me piacciono infinitamente i documenti. Diretti. Altrimenti quello che si dice è aria fritta. Chiacchiera al bar dello sport. Sulla produzione di certi documenti 'riservati' ho aperto persino un dibattito sul blog e su facebook. Chiedendo consigli a tutti. Se fosse opportuno pubblicarli. E la maggior parte delle persone (centinaia, non due o tre) voleva (da tempo) che mettessimo alla berlina certi esponenti dell'Università con nome e cognome. Ma forse il motivo vero per cui ho pubblicato quella (infinitesima) parte della corrispondenza sta nel fatto che tutti tutti dicono di non saper nulla di scrittura, tutti dicono di non volersene interessare, ma poi intervengono pesantemente per negare e dire quando quell'interesse lo manifesta il sottoscritto. E, si sappia, non è quest'ultimo che conta, conta l'interesse che può suscitare quell'interesse.

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  7. Altarista?
    L'avevo detto che non sapevo cosa significasse, ma ormai ciascuno usa le parole a suo piacimento, io spesso a mia insaputa.
    Allora, neanche tu mi allungherai quel complimento, neppure a tu per tu in barca, quando i pesci, muti, sono pure assenti?
    Sono sicuro che, se mi chiamassi altarista coram populo in piazzetta a Torre dei Corsari, molti si leverebbero il cappello al mio passaggio: vista la mole, penserebbero almeno a un arcivescovo.
    Se poi, come dici tu, capiscono che si tratta di uno che si fa i fatti suoi, ad Arbus sarei addirittura venerato.

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  8. Il nostro blog, Monte Prama, era una creatura-per usare la parola di Gianfranco- che ci stava molto a cuore, ma non era un salotto, come non lo è questo. A volte era un luogo di cultura, a volte era un luogo birichino e irriverente, a volte era un luogo di protesta-quando ci voleva- e un luogo dove si svelavano degli altarini-come questo. Il meno possibile, perchè a nessuno, a NESSUNO piace rievocare certe cose luride e c'è sempre molta esitazione nel mettere in piazza la propria corrispondenza. Ricordo questo episodio, tanto per fare un esempio: ci avevo pensato molto tempo http://monteprama.blogspot.it/2013/05/stefan-j-wimmer-ed-il-mandolino.html
    Insomma è come un giornale e a volte vengono pubblicate anche cose brutte; ogni redazione poi valuta, quando ci sono post spinosi, se è il caso o meno di pubblicarli. Ma è l'autore, sempre, quello che si firma e che "rischia" , anche di vedersi criticato o di perdere simpatie. Io questo lo rispetto e molto anche; perchè ho provato cosa significa sulla mia pelle. E ho anche provato il fastidio verso chi mi diceva (e mi dice ancora) "così gli dai soddisfazione", "non mollare, tieni duro", "non ti curar di lor ma guarda e passa", "non contano niente, cosa te ne frega" e altre simili nobili proposizioni. Eh, col cavolo! Le martellate fanno male, altro che non ti curar di lor..anche se sono date a caso e senza un motivo vero, fanno male lo stesso.

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  9. In ogni caso. Non continuerò. Basti ed avanzi per far capire a chi ci segue la differenza di due 'squadre'. Di quelli che odiano a morte l'ipocrisia e di quelli invece che la coltivano con più diligenza dei gesuiti spagnoli più radicali della storia. Anzi in questi c'era almeno quella che chiamavano retoricamente 'la dissimulazione onesta'. Mi sono chiesto circa questo post (come se lo sarò chiesto Aba quando ha messo, non potendone più, in piazza il tanfo delle latrine e dei cessi dei 'siti segreti') se le persone avrebbero capito. Se quel 'io non c'entro' gesuitico è riuscito a far capire quanto una certa parte malata dell'Università c'entrasse. E come! Come 'consapevolmente' ha stretto la mano di un farabutto. Quanto al nostro cosiddetto 'salotto', capisco l'affetto che Mikkelj porta per la nobiltà, la dirittura morale, dei suoi componenti che gli danno prestigio perché evitano meschinità e pettegolezzi, ma non capisco che non capisca che se si vuole che esso 'salotto' esista bisogna difenderlo. Tanto che se qualcuno entra e si accomoda per conversare non rispettando le regole del 'gioco' (la prima il nome e il cognome, almeno per il padrone di casa) bisogna saperlo mettere alla porta. Se poi fuori, nel portone e nella strada, qualcuno ne minaccia l'esistenza e fa casino, bisogna, se proprio è indispensabile, lasciare le morbide poltrone e il caffè e lanciarsi dalle scale, senza giacca e cravatta e con le maniche rimboccate, con la 'pattadese' (o l' 'arburese') tra i denti.

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    1. Sì me lo ero chiesto anche io e la risposta è negativa; pochi, pochissimi di quelli che leggono-sempre che leggano qualcosa oltre il titolo- di fronte a questi post capiscono quale sia il messaggio. Credo che al massimo ti direbbero che stai rivangando una storia finita-se ti hanno in simpatia; solo che non è finita: al contrario.

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